Livorno, 1883 – 1979
Renato Natali nasce a Livorno da una modesta famiglia. Qui studia nella bottega di Lorenzo Cecchi, suo insegnante anche alla Scuola Arti e Mestieri, ma sostanzialmente è un autodidatta. Nel 1905 espone per la prima volta alla Biennale di Venezia, alla quale parteciperà altre 6 volte fino al 1930. Nella sua lunghissima attività non aderì mai a precisi movimenti: la sua pittura è rapida, con colori corposi, timbri aciduli e dissonanti, forti contrasti cromatici, che utilizza per raffigurare Livorno, protagonista principale dei suoi quadri.
Nel 1920, a Livorno, è tra i fondatori del Gruppo Labronico, sodalizio di pittori nato in onore di Mario Puccini, appena scomparso, per raccogliere l’eredità sua e di Giovanni Fattori. Nelle sue opere viene individuato il recupero alla memoria collettiva della vecchia Livorno, con i suoi scorci, i suoi viottoli e le sue luci, in grado di cogliere in profondità il vero carattere della città. Certamente influenzato dalle sue esperienze personali e dai viaggi all’estero, soprattutto a Parigi, partendo nel solco della tradizione post macchiaiola, Natali riesce a rendere luoghi e figure attraverso una pennellata rapida, costruendo attraverso colori accesi, dagli arditi contrasti cromatici.
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