Martellago, 2 marzo 1944
Paride Bianco nasce “artisticamente” a Milano. Viene conosciuto come grande erede della tradizione coloristica veneta. Cresciuto nello spirito sessantottino a vocazione anti-accademica, studia la storia dell’arte e l’anatomia artistica. L’incontro con il gallerista Graziani è determinante, poiché vede in lui un potenziale grande colorista. Inizia il periodo della neofigurazione e dell’espressionismo astratto con prestiti baconiani. Un secondo evento importante è la frequentazione di Milano e dei galleristi Fumagalli, Schwarz e Gianferrari che lo apriranno al pensiero critico.
Nel 2000 Lawrence Johns e Maurizio Scudiero riconoscono in lui l’erede delle emozioni di Boccioni e di Kandinskij, vicino alle creazioni di Depero, e assai di più al linguaggio compositivo del Severini della serie “Il boulevard”. Fondamentale allo sviluppo della sua poetica sarà l’incontro con “La vestizione della sposa” e “L’antipapa” di Max Ernst, che lo porterà allo studio del calco e lo aprirà alla grande stagione del conscious. L’utilizzo della paraffina calda e di un bassorilievo tarato negli spessori, per realizzare opere di grande poesia (ritratti, paesaggi, composizioni astratte), porterà alla maturazione della stagione dell’ostatismo.
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